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Roberto Saviano, la mia vita distrutta per colpa di Gomorra

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A dieci anni dalla pubblicazione di Gomorra, il libro che gli ha regalato grande successo ma che di fatto ha anche stravolto la sua vita, Roberto Saviano si racconta in una intervista a El Pais nella quale lascia trasparire grande amarezza.

Costretto a vivere in esilio forzato, lo scrittore dice di essersi pentito di avere avuto l’ambizione di arrivare alla verità noncurante del pericolo. “Non credo che avere distrutto la mia vita e quella delle persone che mi stavano intorno sia stato un gesto nobile – dice Saviano -, avrei potuto cercare lo stesso la verità ma ma con prudenza, senza distruggere tutto. Invece sono stato impetuoso, ambizioso“. Negli ultimi anni la sua vita è radicalmente cambiata e Roberto Saviano ne ha fatto le spese. “Non posso vivere una vita normale, non posso uscire o entrare quando voglio, né tantomeno frequentare le persone che voglio senza doverle nascondere nel timore di rappresaglie“.

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Il libro Gomorra insomma gli ha regalato grande notorietà ma è stato anche quello che lo ha costretto ad una vita triste. Roberto Saviano si mostra poco ottimista verso il futuro e confessa di usare psicofarmaci. “A volte mi domando se finirò in un ospedale psichiatrico. Sul serio, già adesso ho bisogno di psicofarmaci per tirare avanti e non mi era mai successo prima“. Insomma una serie di dichiarazioni piuttosto tristi da parte dello scrittore napoletano che, assetato di verità (Gomorra ripercorre le principali dinamiche della malavita e fa nomi e cognomi), ha finito per rovinare la sua stessa vita.

Roberto Saviano conclude la sua intervista con un’ultima riflessione: “Il mio dramma è soprattutto interiore: mi dico che avrei potuto aver fatto tutto questo ma senza mettere a rischio l’incolumità mia e delle persone a me care”.

Photo Credits | Getty Images

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