“La morte di mio padre è il giorno più brutto della mia vita: ho il rammarico che non abbia conosciuto i miei figli, il dispiacere di non avergli detto ti voglio bene qualche volta di più“. Alessandro Del Piero, bandiera della Juventus, si racconta in una intervista esclusiva a Vanity Fair che uscirà in edicola quest’oggi.
Alex, come lo chiamano i tifosi bianconeri, è un fiume in piena: parla della sua carriera, della famiglia, del dolore vissuto per la morte del papà , dei suoi sogni di bambino. Racconta che fin da bambino sognava di fare il calciatore ma quando gli chiedevano cosa volesse fare da grande rispondeva sempre l’elettricista. “L’elettricista come mio papà Gino, mi vergognavo a dire il calciatore perché mi sembrava una cosa troppo lontana dalla realtà “.
Venti anni passati tra le fila della Juventus ed un contratto in scadenza a giugno che il presidente bianconero Andrea Agnelli ha già annunciato di non voler rinnovare. Di una cosa Alessandro Del Piero è certo: non smetterà di giocare. “Non so quale sarà il mio futuro dopo giugno, è un cambiamento enorme e un po’ mi spaventa. Ma le mie partite non sono finite“.
Infine il capitano della Juventus ricorda Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto tragicamente sabato in campo, stroncato da un attacco cardiaco: “Non lo conoscevo personalmente ma la sua storia mi ha molto colpito – dice l’attaccante -. Davanti a una morte così assurda provo un senso di sgomento“.
L’intervista completa oggi in edicola sul numero 16 di Vanity Fair.