Niccolò Bettarini è arrabbiatissimo: il suo aggressore è stato scarcerato e così il figlio di Simona Ventura se la prende con la giustizia italiana e con il suo avvocato che ha deciso in corsa di abbandonarlo dopo che la scorsa estate per poco non ha rischiato la vita all’uscita di una discoteca milanese dove è stato preso di mira da alcuni ragazzi finendo in ospedale.
Con una storia su Instagram, Niccolò Bettarini esprime tutto il suo disappunto per quanto accaduto. Ecco le parole del figlio di Simona Ventura:
Complimenti, bravi! Mi ero ripromesso di non riparlare di questa cosa perché, raga, obiettivamente non fa piacere. Non lo faccio per pubblicità o per apparire, stronzate e cazzate varie, perché non me ne frega un cazzo. Faccio questa storia perché sono incazzato e a quanto pare fare le storie su Instagram è l’unico modo per arrivare alla gente. Al di là del fatto che si commenta da solo quello che è successo. Io sono stato zitto in tutti questi mesi, in cui ne sono successe di cose, son state dette parole… Però a me non me ne frega un cazzo, dico quel che penso. E quel che penso è la giustizia italiana non esiste, è uno schifo, per chi sia figlio chi, figlio di qua, figlio di là , per tutti quanti
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Niccolò Bettarini continua:
Soprattutto volevo fare i complimenti al mio avvocato da cui non ho saputo niente per mesi. Ho dovuto sapere tutto attraverso notizie e amici miei. Ci ha abbandonato dopo l’ultima sentenza. Vi spiego anche perché ci ha abbandonato, non me ne frega un cazzo. La signora Alessandra Calabrò voleva che a gennaio io andassi a parlare in un programma chiamato Porta a Porta per elogiarla del lavoro che ha fatto: bel lavoro ha fatto comunque, sì, sì. Io ho rifiutato perché mi ero promesso, dopo l’ultima sentenza, di non riparlare più di questa cosa. E lei ha avuto la bella idea di mollarci e chiederci 160mila euro di parcella. Sì, sì, 1600mila euro di calci in culo
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Il figlio di Simona Ventura prende di mira anche il giudice:
E poi bisogna fare i complimenti al giudice, complimenti giudice Salvini. Io non studio giurisprudenza e mai la studierò, probabilmente rimarrò ignorante a vita. Però a casa mia se io do una sentenza di nove, sei, cinque anni per tentato omicidio, tentato omicidio eh, dopo un mese dalla sentenza li scarcero tutti con permesso di lavoro ai domiciliari? Qualcosa non quadra. Ma questa è l’Italia, questa è la giustizia italiana. E’ uno schifo. Per nessuno c’è giustizia, manca proprio il senso di giustizia. E potete tutti andare a fare in culo, voi e chi è sopra di voi