A distanza di un mese dalla morte choc di Pino Daniele, la compagna Amanda Bonini ha voluto raccontare gli ultimi istanti di vita del cantante.
La decisione è stata presa dopo la divulgazione di alcune indiscrezioni rese note dopo l’autopsia che annovera fra le possibili cause della morte il problema a un by pass. È stata Amanda a portare in auto Pino dalla casa in Toscana a Roma, diretto verso il Sant’Eugenio.
Pino Daniele riferiva continuamente i sintomi di quello che gli stava accadendo. Quando il navigatore indicava che mancavano sei minuti all’ospedale S.Eugenio, ha smesso di parlare, credevo fosse svenuto. Non voleva farsi mettere le mani addosso da nessuno che non fosse il suo cardiologo di fiducia. Non aveva i sintomi dell’infarto e voleva essere portato a Roma.
Racconta la donna. Ora la Procura di Roma sta indagando se in effetti un intervento più tempestivo avrebbe potuto salvare il cantante e la donna si difende spiegando la situazione e la richiesta di Pino Daniele.
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► CHI È AMANDA BONINI, L’ULTIMA COMPAGNA DI AMANDA BONINI
Non lo abbiamo contraddetto per non farlo agitare di più. Pino era determinato e autoritario. Nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea. In auto diceva di sentire un formicolio alle gambe e pensava che fosse un ictus.
La donna, l’ultima compagna del cantante, spiega di essere serena e di aver rispettato le ultime volontà di Pino Daniele: racconta che in casa con loro al momento del malore c’erano anche i figli del cantante e i suoi, che hanno chiamato l’ambulanza. Ambulanza che è stata rimandata indietro perché al momento dell’arrivo il cantante aveva deciso di farsi portare a Roma in auto.
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