La notizia del tentato suicidio di Vito Mancini, ex concorrente del Grande Fratello, ha tenuto in fermento il gossip nei giorni scorsi; oggi, a distanza di pochissime ore dall’accaduto, è lo stesso trentenne calabrese a scrivere su Facebook dicendosi colpito dalle tante cattiverie uscite sul suo conto.
Alla luce di quanto scritto, letto e condiviso sul web, mi sembra opportuno scrivere qualche riga sull’accaduto.
Da un po’ di tempo a questa parte alcuni motivi personali mi hanno portato ad affrontare momenti difficili, come a chiunque altro capita. Domenica durante l’ennesima crisi di panico ho ritenuto opportuno affrontare la situazione con l’ausilio dei medici.
Da qui è partita una inutile, spietata se non meglio morbosa, costruzione di una tragedia ormai classica per un certo tipo di giornalismo con aggiunta di dettagli ad hoc a dir poco macabri, degni della bruttissima copia di Jessica Fletcher. Non mi importa molto quello che si dice o si voglia dire sulla mia persona e sugli eventi della mia vita che comunque ritengo privata e degna del rispetto che tutti, nessuno escluso, meritano ma ciò che non sopporto è l’accanimento, la cattiveria e torno a dire la morbosità con cui ci si spinge ad accusare la gente che mi è intorno e a cui voglio bene cercando di trovare il colpevole di una storia già inventata di suo, come se si potesse trovare la verità , quella famosa verità che i più credono di avere in tasca quando in realtà in tasca hanno solo pietre pronte a lapidare gente ignara e innocente per il solo motivo di sentirsi superiori, maestri di vita senza ombra di peccato, ma si sa, come diceva il grande De Andrè:“Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.â€
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